L'Italia è una nazione di avvocati, attori e convenuti, il paese del "Le faccio causa!"
Nel 2009 il Consiglio Nazionale Forense dichiarava la presenza di ben 213.081 legali nel Bel Paese. Per non parlare del numero di processi pendenti, non solo a causa dell'inettitudine vera o presunta dei Tribunali ma anche della futilità delle ragioni per cui vi si giunge.
Gli italiani sono così affezionati al dibattimento da sentire il bisogno di averlo sempre a portata di mano, Un giorno in pretura, Verdetto finale, fiction invase da avvocati e togati. Persino La Settimana Enigmistica mette il lettore sullo scranno più alto del tribunale.
E' palese, in tv il contraddittorio giudiziario è un evergreen, e anche le tv del Premier da anni fanno compagnia agli italiani con Forum. Alla conduzione si sono alternate varie signore del tubo catodico: Catherine Spaak, Paola Perego e la sempiterna Rita Dalla Chiesa, attuale padrona di casa con un residuato de I ragazzi della 3 C, Fabrizio Bracconeri, ed un semisconosciuto, Marco Senise. La trasmissione del 25 marzo scorso rappresenta, secondo il mio modesto parere, una delle più gigantesche manifestazioni del soft power berlusconiano da quando questo è entrato in politica.
E' un programma che a prima vista pare insignificante, ma non lo è: è molto seguito dagli anziani e dalle casalinghe, fasce tra le quali si annoverano moltissimi elettori di Berlusconi.
L'effetto che ciò può aver avuto su molti telespettatori è riconducibile alla Legge di Thomas: in breve, essa spiega che un fenomeno è creduto vero nella misura in cui è percepito come tale. Banalizzando, non importa se un tizio che somiglia a Clark Kent non sa volare, se la sua vicina di casa pensa che lui sia Superman darà per assodata la sua capacità di farlo sino ad una plateale prova contraria.
L'argomento della puntata* non è casuale, la data della messa in onda nemmeno.
Tra il 25 marzo e il secondo anniversario del terremoto in Abruzzo ci sono meno di due settimane, e la ricorrenza del 6 aprile sarà certamente ripresa dei media.
Meglio ricordare agli elettori, agli italiani, che le cose all'Aquila sono a posto, così a posto che una signora che ha delle "botte di positività" vuole riaprire la propria attività, perché "hanno riaperto tutti, manca solo la mia!" e "tutti hanno le case coi giardini e coi garage". Marina, la finta aquilana in questione ha uno scatto d'orgoglio. "La terremotata afflitta non la voglio fare!": chiede a Gualtiero, il finto ex marito impiegato statale con la perversione per il risparmio, di finanziare la riapertura del suo negozio di abiti da sposa. Questi si oppone dicendo che c'è crisi, che a L'Aquila gli affari non girano più, ma ovviamente è un pauroso, un pessimista (comunista?).
Una figurante dal pubblico prova a ribattere alle bugie, ma viene zittita dal mantra "case, giardini, garage e macchine" di Marina.
Risalta particolarmente il tono di scherno con cui quest'ultima quale si rivolge a Gualtiero, reo di essere un dipendente pubblico, apostrofato con il disgusto che si userebbe ad un parassita. Uno col cui stipendio ci si pagano appena le bollette, che non è nulla in confronto all'imprenditrice rampante che non vede l'ora di rimettersi in piedi.
Il giudice ha dato ragione alla moglie, ma a chi interessa davvero dopo lo spettacolo osceno a sui si è assistito? Gli aquilani si accorgono dell'imbroglio, quella tizia non la conosce proprio nessuno, e poi che si inventa?
Il loro sdegno arriva forte e chiaro.
Da troppo tempo cercano di rialzare la testa come la fantomatica Marina, ma di ricostruzione nemmeno l'ombra, l'economia locale non riparte, non si riesce a riaprire gran parte delle attività.
La mistificazione e la propaganda, corroborate dal conflitto d'interessi, hanno raggiunto il loro apice in una piccola trasmissione televisiva, e c'è da chiedersi quante vittime abbia fatto in termini cerebrali.
Quanta gente può "ammorbidire" una puntata di Forum? Boh.
Quante casalinghe di Voghera credono che sia tutto vero? Ce ne sono, e tante.
Quante può impressionarne positivamente? Molte, con case, giardini, garage e macchine.
Quanto leggono queste persone, quanto si informano oltre la tv? Poco, pochissimo.
Qual è il livello culturale di chi guarda questo genere di programmi, e quanto è proporzionalmente rilevante a livello elettorale? Tristemente scadente, molto rilevante.
Quanto hanno inciso le reti Mediaset nel piallare verso il basso le passioni e gli svaghi degli italiani? Alcuni dicono molto.
Chi condannereste per parecchi di questi capi d'imputazione se non Berlusconi e gli italiani stessi, se voi foste il giudice?
La seduta è tolta, buonanotte.
*Avvertenza: è il link alla puntata di Forum di cui si è discusso. Fossi in voi, prima di premere play, mi accerterei di avere a portata di mano un secchio per il vomito. Il conato è garantito.
Nessun commento:
Posta un commento
Se decidi di lasciare un commento sii rispettoso dell'opinione altrui ed educato nel linguaggio :)