lunedì 7 maggio 2012

Libera università di Albadania


C'era una volta un paese in cui la parola laurea spesso si associava al concetto di mobilità sociale. Il sistema della pubblica istruzione di quel paese è poi andato in pezzi: la graduale massificazione dell'università italiana non è stata un bene. Si doveva tentare di mettere tutti nelle stesse condizioni di partenza, invece si sono livellati verso il basso i traguardi, con titoli sempre meno spendibili sul mercato del lavoro ed un cumulo di diplomi che al momento dei fatti si riduce ad un "lei è troppo qualificato/a". Chi è abbastanza fortunato e capace cerca l'esperienza all'estero, altri scappano e basta, alcuni si arrendono, altri ancora resistono.

Nonostante tutto, c'è ancora di nel "pezzo di carta" crede fermamente. Tra questi studenti, uno è salito alla ribalta negli ultimi anni grazie alle scarse capacità intellettuali e scolastiche, alle quali ha sempre accompagnato posizioni di prestigio ingiustificate.
Renzo Bossi, dopo aver inanellato tre bocciature all'esame di maturità, ha puntato tutto su un'istruzione internazionale. Alla UK, tanto da "convincere" il Senatur che stava studiando Economia in Inghilterra: peccato che UK stesse per Universitati Kristal, ateneo privato albanese che anche in patria è considerato un diplomificio. Il Trota si dimostra degno figlio di suo padre; diplomato per corrispondenza (forse) presso Scuola Radio Elettra, il Senatùr in gioventù ha dato ben tre feste per una laurea in medicina mai conseguita. Supponiamo che in un partito Bossi-centrico quest'ultimo fosse davvero all'oscuro degli affari loschi del figlio e da imbroglione sia diventato imbrogliato: non possiamo non comprendere il suo orgoglio. Il Trota avrebbe sostenuto 29 esami (VENTINOVE, meglio scriverlo grande e per esteso) e si sarebbe laureato in 14 mesi (QUATTORDICI), il tutto rigorosamente in lingua albanese. 
Un acquisto azzeccato, questa laurea: nessuno potrebbe mai insospettirsi, vero? 
Chi se ne importa se ha superato a fatica il liceo? Compriamogli una laurea, gli piace tanto.

Stiamo parlando degli stessi Bossi e della stessa Lega Nord che governavano fino all'altro ieri nonostante non abbiano nessun rispetto per il paese, le istituzioni e la bandiara; quelli che oggi giocano a fare l'opposizione dura e pura, come se non sapessimo chi ci ha accompagnati per mano sull'orlo del precipizio. 
Quelli che in tv iniziano ogni intervento con l'espressione "Noi della Lega...", quasi a dire "Noi siamo noi, e voi non siete un cazzo".
Quelli che si spacciavano come immuni alla corruzione e al nepotismo, un partito perfetto immaginario che ascolta sempre i militanti.
Quelli che credono nell'esistenza di uno stato-nazione di nome Padania.
Quelli contro Roma Ladrona, la banda dei più che onesti. 
Quelli che solo ai loro stessi occhi sono la kalokagathia della politica italiana: belli perché genuini e buoni perché mossi da "nobili" ideali. 
Quelli che nei videogame affondano le navi dei clandestini che vorrebbero vedere colare a picco anche nella realtà. La stessa Lega di Borghezio, che disinfetta i treni su cui salgono gli stranieri. La Lega dei fumetti di Capitan Padania, emulo scemo di Captain America, che salva il Senatùr dai terroristi islamici e dagli immigrati cattivi. 
Proprio loro sono andati ad acquistare una laurea in Albania: forse per sentirsi a casa l'avranno chiamata Albadania, chi lo sa? 
Gli studenti albanesi studiano, di sicuro più di Bossi, e protestano: il Trota quasi certamente non ha mai messo piede in Albania, ma se l'ha fatto ha preso una laurea da clandestino. Non è cittadino, non è residente, non risulta che abbia mai chiesto un permesso di soggiorno, come invece deve fare uno studente albanese per frequentare le nostre università. Al di là dell'Adriatico è stata aperta un'inchiesta.
L'attestato di laurea di Bossi Jr. era custodito in cassaforte dal tesoriere Francesco Belsito. Sarà costato una fortuna, meglio tenerlo al sicuro, in effetti. Si hanno dei dubbi anche sul diploma in ragioneria dello stesso Belsito. Se non fosse tutto vero, ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate. 
Dopo questa sequela di eventi, come fa Bossi padre a gridare ancora al complotto antileghista? E' così bassa la stima che ha dei suoi elettori? Ma soprattutto, come può la famosa "base" leghista credergli? Cercare risposta nell'ignoranza da sempre attribuita agli elettori della Lega è sbagliato, riduttivo e controproducente. Dopo i fondi in Tanzania, la casa ristrutturata a sua insaputa, l'autista-bancomat, la laurea albanese, Bossi può ancora essere visto come credibile dalla "sua" gente? Semplicemente, non è possibile bersele tutte: in tal caso si andrebbe oltre il coraggio, oltre l'amore. Sarebbe fede, e Bossi non è Dio. 
Il test elettorale locale di cui oggi avremo i risultati ci dirà se, quanto e come il ciclo di scandali che coinvolge la Lega Nord ha avuto effetto sul voto e sull'elettorato, ma soprattutto potremo rispondere ad una domanda: i leghisti sono migliori di chi li ha guidati sinora? 

(Una piccolissima dedica alla mia amica Sonila, brillante studentessa, impegnata lavoratrice, onesta cittadina albanese che da anni vive in Italia: Renzo in confronto a te può solo rosicare.)

Pubblicato anche su you-ng.it