venerdì 28 gennaio 2011

NOTIZIE DAL MONDO REALE

Mentre nella Repubblica fondata sul Bunga Bunga si susseguono notizie sensazionali e sempre uguali a loro stesse ("Si dimetta!"; "No, si dimetta lei!"; "Sesso, soldi ed Apicella: ecco le cene del premier"; "Vincere, e vinceremo!"; etc.), il resto del mondo vive situazioni leggermente diverse.
Certamente più serie.
In Uganda uno dei più importanti attivisti per i diritti degli omosessuali, David Kato Kisule, è stato aggredito. L'arma utilizzata per massacrarlo non è stata identificata, ma c'è chi parla di un'ascia, mentre altri credono sia un martello. Kato, un uomo coraggioso e pieno di dignità, è morto in ambulanza, sfigurato, solo. Le autorità neppure li cercano i suoi assassini; la zona è nota per essere frequentata da persone che girano armate di spranghe, si schermiscono. Bisognerebbe domandarsi perché non fosse mai stato protetto da nessuno, vista la presenza del suo nome nella lista di proscrizione degli omosessuali stilata da Rolling Stone.
Questo settimanale, edito con le sovvenzioni della fortissima chiesa evangelica americana ugandese, di orientamento cristiano integralista, è stato in edicola solo per quattro mesi ma è stato il condottiero ideale della campagna d'odio contro la comunità omosessuale. Ha pubblicato foto e nomi di più di cento gay ugandesi, proponendo seccamente al governo Hang them, impiccali.
David Kato Kisule è morto per non aver mai rinunciato a se stesso, perché aveva deciso di combattere fino in fondo una guerra persa in partenza contro l'ignoranza, la superstizione, la disinformazione ed il razzismo in un paese in cui il presidente è lo stesso da 25 anni, i partiti politici non possono fare propaganda e i brogli elettorali sono all'ordine del giorno.
Non ci sono state manifestazioni di solidarietà in Italia, nessuno ha appeso la sua foto dal balcone del Campidoglio: siamo troppo impegnati a preoccuparci di ben altro.
Mi chiedo se i vescovi italiani si riferiscano anche a questo quando chiedono a gran voce di fermare il disastro antropologico, mi piacerebbe sapere perchè il Papa non si pronuncia sul massacro dell'ennesimo cristiano: forse perché non condivide gran parte del messaggio evangelico fondamentale, per l'esattezza i punti amore, fratellanza, uguaglianza?

In Egitto la situazione precipita sempre più: l'accesso ad Internet è stato bloccato, i cellulari non inviano più sms (Vodafone ha eseguito, dichiarando che Le autorità egiziane spiegheranno tutto a tempo debito), dieci giornalisti sono stati arrestati, l'esercito è per strada e la conta dei morti cresce di minuto in minuto. Mohamed El Baradei, che si era candidato a guidare l'Egitto nella transizione dal dopo-Mubarak al nuovo governo, è stato fermato e condotto agli arresti domicialiari. L'Università del Cairo, forse la più prestigiosa del mondo arabo, i cui studenti alimentano la rivolta, è assediata.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che l'erogazione degli aiuti sarà destinata o meno a seconda della piega che prenderanno gli eventi, ma Mubarak tace. E rimane dov'è. Insomma, guarda gli altri scannarsi pro o contro di lui e medita il da farsi.
Il comportamento si fa proprio per imitazione: avrà tratto ispirazione dall'uomo che ha protetto la sua presunta nipote dall'onta del carcere?



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