Ut. Nicole Minetti int. Iris Berardi
Iris: ma ieri? mamma mia...
Nicole: mamma mia, te prego, guarda
Iris: che tristezza
Nicole: eh? si...
Iris: che tristezza, l'Aris ha avuto grandi regaloni
Nicole: si lo so, lo so, lo so, lo so, me l'ha detto
Iris: anche il... dopo regalo?
Nicole: ah si?
Iris: eh...
Nicole: cioè?
Iris: nine
Nicole: ah si?
Iris: nineflowers
Nicole: minchia, sti…
Iris: eh... infatti, vabbé, poi dopo mi diceva che sono rimasti lei e la Barby no?
Nicole: eh.
Iris: che lui la Barby la mandata a dormire
Nicole: non è vero...
Iris: si te lo giuro, me l'ha detto lei oggi
Nicole: non ho capito
Iris: la... me l'ha detto la Aris oggi per telefono... che la Barbara era rimasta a dormire era andata di la in camera con loro, lui invece gli ha dato la buona notte
Nicole: davvero?
Iris: si
Nicole (ride)
Iris: mamma mia
Nicole: agghiacciante...
Iris: uhm... ma comunque che palle, guarda....
Nicole: dai vabbé, non ci pensare tresor
Iris: ma, infatti
Iris: Perchè io sto giro, non ho preso tantissimo, però cavolo!
Uomo: Vabbè, per il momento..., almeno non sei uscita a mani vuote
Iris: Mh! Un cristiano normale lavora sette mesi per prendere quello che ho preso io, mi sa che è un po’ tanto
Uomo: Eh! Ti è andata bene, no?
Iris: Eh?
Uomo: Ti è andata bene?
Iris: Si, però non mi interessava concludere in questo modo, cioè io voglio qualcos'altro, un qualcosa che mi rimane, i soldi vanno e vengono, non me nef...
Uomo: Altro cosa?
Iris: Cioè, è logico che m'interessano, però voglio qualcos'altro, capito? Mh, poi mi viene a dire della macchina, sa bene che non ho la patente. Cioè ok mi regali una macchina, però chi se ne frega non è neanche la macchina il mio obiettivo... che palle! Non so che fare, gli ho fatto sta lettera se non capisce neanche con la lettera come glielo devo dire?
Uomo: Eh! Bo... magari sai..
Iris: Non posso neanche andar là e dirgli: "Ascolta mi servono sti soldi qua perchè., mi sevono duecentomil... cioè non posso neanche dirgli: "Guarda che domani ho bisogno di 200.000 euro per comprare un bar" cioè, mi manderebbe afanculo se faccio ... così
Uomo: E' un pò ' rischioso!
Iris: Cosa?
Uomo: Potrebbe prenderla male
Iris: Non ho capito
Uomo: Ho detto che potrebbe prenderla male
Iris: Eh! Mi sa di si, sicuramente, e quindi io non so, non so come dirglielo, glielo avevo già detto tante volte... scherzando, gliel'ho detto seriamente, poi adesso gli ho fatto sta lettera che secondo me non ha letto, perchè se no mi avrebbe detto: " Ho lettola lettera adesso", però ieri sera m'ha detto così, però cavolo! Così no, non è concludere niente! Che palle, che palle! ho bisogno veramente... cioè non è che ho bisogno veramente, perchè alla fine, voglio dire, c'ho comunque 19 anni, non è che muoio se non ho una casa di proprietà adesso, se non ho un lavoro, però... ci voglio pensare, cavolo! Se non m'aiuta lui chi m'aiuta? Io qua a Milano non conosco nessuno chee.. e poi sicuramente nessuno verrà a bussare alla mia porta a dirmi:" Tieni Iris vieni a fare sto lavoro qua"., io non c'ho voglia di andare a cercarmi un lavoro io così, mi vado a fare un lavoro da 1000 euro? Neanche da 1000 euro, perchè poi coi titoli di studio che ho, se ne guadagno 800, son già tanti!
Iris: (ine.) che tirchieria sta gente! Guarda la lettera che gli ho scritto.
Fabio: eh?
Iris: ascolta cosa gli ho scritto, "amore inizio questa lettera ringraziandoti di cuore per avermi cambiato la vita, sei una persona buonissima, veramente unica, e io ti voglio veramente tanto bene, ho però un forte bisogno di un lavoro perché in casa a non far nulla dalla mattina fino alla sera, avendo io sempre lavorato, impazzisco e anche perché mantengo praticamente tre famiglie, mia madre con la nonna, mio padre con l'altra nonna e ora mia zia che ha due figli e con un lavoro precario di soli 600 euro mensili pagando un affitto di 450 euro, mi vergogno tantissimo a dover sempre chiedere qualcosa, ma non vorrei mai tornare ad andare a letto con persone che non mi piacciono allora mi rivolgo a te capendo perfettamente che siamo in tante e abbiamo tutte delle esigenze, nel caso in cui non potrai aiutarmi, lo capirò benissimo e ti vorrò comunque tanto bene, amore per favore (ride) aiutami a trovare un lavoro o aprire una mia attività per poter essere più indipendente e poter aiutare al meglio la mia famiglia e per avere la possibilità di chiedere un mutuo per una casa che e' uno dei miei sogni più grandi...
Questo non è un affare privato. Non può esserlo perché, nostro malgrado, Silvio Berlusconi è un uomo pubblico. Quella che Massimo Gramellini sulla Stampa ha definito come “morale dell’Uomo Ragno” spiega tutto: da un grande potere derivano grandi responsabilità, ed altrettante rogne. Tra queste, l’impossibilità di avere una vita davvero privata. A meno che questa non sia davvero noiosa e priva di attrattive per giornalisti ed opinione pubblica è difficile non incappare in qualche teleobiettivo indiscreto. Per esempio, Giulio Andreotti era chiacchieratissimo per i baci con i mafiosi, ma nessuno sa che faccia abbiano Livia Danese, sua moglie, o le sue eventuali amanti. Bettino Craxi morì contumace in Tunisia ma si tende a ricordarlo per Tangentopoli o Sigonella, non per Sandra Milo o Moana Pozzi. L’Avvocato Agnelli ebbe decine di amanti, ma cercava di essere il più discreto possibile.
Silvio Berlusconi è stato denunciato al Paese dalla sua stessa moglie come un uomo MALATO. Passerà alla storia come il più grande puttaniere delle storia d’Italia, ma questo è il meno, se permettete.
Alcuni si compiacciono delle presunte prestazioni del caro leader, altri lo invidiano, altri ancora rimangono indifferenti. Ma possiamo rimanere indifferenti a noi stessi? Non credevo fosse possibile, invece lo è. Perché questi siamo NOI, signori.
Pur di sfiorare il mondo falso e dorato che lui stesso ha contribuito a plasmare grazie alle sue televisioni facciamo questo ed altro. Qualcuno ha detto che le donne sono sedute sulla loro fortuna e queste ragazze sono la testimonianza di quanto profondamente si possa investire su se stessi.
Si sbarca a malapena il lunario con i novemila euro frutto di un rapporto sessuale con un vecchietto che ha addosso più trucco di Moira Orfei. Per forza, servivano per comprare nove paia di scarpe nuove.
Si va da Signorini a raccontare la propria infanzia strappalacrime forse inventata di sana pianta pur di non intaccare la già inesistente reputazione del leader.
Si fa un uso così regolare delle parole “privacy” e “rispetto” che le si svuota del loro reale significato, trasformandolo in “far finta di non vedere” ed “accettare tutto indiscriminatamente”.
Non abbiamo permesso a Berlusconi non di cambiarci, semplicemente di peggiorarci. Siamo già così oscenamente pavidi, ignoranti, leccaculo ed approfittatori che a Silvio è bastato calare l’asso di briscola per incastrarci: la telefiga. Il sesso smuove le montagne. Secondo l’epica la guerra di Troia scoppiò per una donna, e da allora in poi non è cambiato granché nella testa degli uomini. Esca, merce di scambio, bottino di guerra, diletto per gli ospiti, consolazione nella vecchiaia, la donna ha assunto talmente tanti ruoli che è impossibile tenerne conto. Questo mercato intorno al premier l’hanno però creato da sole.
Sono loro a chiamarlo perché c’è fame, loro a scrivergli letterine manco fosse Babbo Natale.
Tutto questo non è solo colpa di Berlusconi.
Volendo fare un paragone medico, è come se lui fosse l’AIDS. Ti indebolisce, ti debilita, ma alla fine può essere anche un banale raffreddore ad ammazzarti. Sono le Iris-Rhinovirus, le Nicole-Staphilococcus il vero danno.
Poca gente contrae l’AIDS per fortuna, ma alzi la mano chi non ha mai avuto un raffreddore.
Come fare quando il raffreddore è la ragazza che frequentava la classe accanto alla nostra alle elementari ed oggi indossa completino da infermiera sexy per il premier?
Quando è una dominicana, Suv da centomila euro, figlia di cinque anni al seguito e turpiloquio che farebbe arrossire un marinaio, che minaccia urlando Tu non l’hai mai vista una negra incazzata! ed invoca – mioddio – rispetto?
Quand’è la tua migliore amica dai tempi delle medie, novella maitresse, che ti accompagna ad una festa dalla quale usci disgustata?
Il Berlusconi-pensiero avrebbe potuto essere arginato, senza gente come loro. Banalmente, Berlusconi è lo specchio di una fetta di questo paese, e Vittorio Zucconi ha chiarito perfettamente con una battuta ad Annozero il problema: si stupiscono (all’estero) perché la Nazione non reagisce. Lo vota, anzi, lo rivoterà non appena torneremo alle urne.
Diventiamo come lui, siamo come lui. Leggere le intercettazioni mette i brividi e io le ho lette, da cima a fondo. Madri, padri, fratelli, fidanzati, mariti, tutti svendono figlie, sorelle, fidanzate e mogli per 'a fammigghia, per la robba. Cercare un mestiere che non sia il più antico del mondo non è contemplato. Il vecchio miliardario ingrassato ed imbruttito deve solo sganciare. Il talento che muore soverchiato dalla convenienza, dalla prostituzione, dall’ignoranza, dall’idiozia.
Cosa ci rimane, allora? Resistere, resistere, resistere, finché l'ondata di merda non passerà. E combattere, senza abbassare mai la testa.
Che tristezza, Italia, che tristezza.
Buonanotte.
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