domenica 27 febbraio 2011

DOPO UN PO' D'ASSENZA...

La Libia è in fiamme, e la situazione è molto più tragica che in Tunisia ed in Marocco. Il motivo è semplice. Il dittatore libico è molto più pazzo e sanguinario dei suoi cugini egiziani e tunisini. Gheddafi al contrario di Ben Ali e Mubarak non molla. Ha assoldato mercenari provenienti da paesi dell'Africa Nera ed è arrivato bombardare il suo popolo con i caccia.
I pochi medici che hanno potuto comunicare con l'estero hanno parlato di ragazzi letteralmente DISINTEGRATI dall'artiglieria delle milizie del sosia scemo di Santana.
La Cirenaica è in mano agli insorti, e pian piano stanno conquistando anche la Tripolitania, anche se la capitale rimane il fortino di Muammar.
Questa rivolta ha due facce. Una drammatica, che vede la gente morire per strada mentre l'Europa e gli States si preoccupano delle ripercussioni economiche che tutto questo avrà su di loro. Una divertente, fatta dei discorsi che il Rais confeziona sul modello di Bin Laden. Penserete che non c'è niente da ridere, ma è quasi meglio che ascoltare Berlusconi. Nel dramma, chiunque abbia competenze politiche anche minime non può non sorridere amaramente.
"L'Italia e gli Stati Uniti forniscono armi ai ribelli". "I ribelli sono ratti, e noi li schiacceremo!". "I paesi stranieri drogano pochi ragazzi e guarda cosa succede". (Dopo aver già ammazzato centinaia di persone) "Non abbiamo ancora utilizzato la forza ma lo faremo se necessario". Ma ecco la migliore: "Sarà un inferno. Chi non mi ama non merita la vita. Abbiamo sconfitto gli invasori italiani e sconfiggeremo ogni tentativo straniero."
Il nostro atteggiamento come sempre è stato da manuale. Il manuale dei politicamente incapaci, degli incompetenti diplomatici, vedetela come vi pare. Sabato scorso Silviuccio nostro dichiarava, mentre in Libia si sparava sui manifestanti, "Non chiamo Gheddafi. No, non l'ho sentito. La situazione è in evoluzione e non mi permetto di disturbare nessuno". Come se fosse sotto la doccia e non potesse rispondere il telefono, o stesse giocando a golf con Tiger Woods. Non voglio tediarvi, ma vi prometto un'analisi del testo approfondita del discorso di Gheddafi e di un discorso di Berlusconi, prestissimo. Ci sarà da sbellicarsi per le somiglianze.
Chiudo l'argomento con un geniale commento a tutto quello che sta succedendo, scritto su Twitter da un ragazzo libico: Il discorso di Gaddafi sembra ridursi a "Tutti fanno uso di droga tranne me. E inoltre, io sono Batman".



Mentre ai suoi amiconi butta malissimo, Silvio non può lamentarsi. La campagna acquisti in Parlamento procede spedita, e anche se qualche "puritano" prova a denunciare la maggioranza è sempre più solida. I magistrati indagheranno comunque su quanto dichiarato dal senatore democratico Gino Bucchino, nome da cartone animato anni 80, eletto nella circoscrizione del Nord America. Pare che un emissario di Denis Verdini gli abbia offerto 150.000 euro e la rielezione sicura pur di annoverarlo tra i "Responsabili" (leggi: venduti). Gli interessati negano, ma Bucchino non cambia versione. Vedremo.
Intanto è Silvio Show. Ieri in conferenza stampa è sfuggito alle grinfie di un imbarazzatissimo Gianni Letta ed ha affermato che la Sinistra vorrebbe tanto partecipare al bunga bunga. Letta secondo me avrebbe preferito trovarsi in mezzo alle proteste libiche, vista l'espressione inequivocabile.
Stamattina ha fatto due comizi nel giro di poche ore. Il primo dai Repubblicani, perlando di giustizia come solo lui sa fare. Via le intercettazioni, abbasso i giudici, viva me. Il secondo, dai Cristiano-Riformisti, ha riportato in auge la più grande paura di Berlusconi: i comunisti. Vede comunisti dappertutto, al contrario degli elettori della sinistra, che non ne riescono a trovare più nemmeno uno. La scuola pubblica non educherebbe, anzi, sovvertirebbe i propositi educativi delle famiglie. I single non adotteranno mai, e mai, mai saranno riconosciute le coppie omosessuali. Amen.
C'è davvero molto, troppo da ridere. L'uomo più chiacchierato della Terra per le sue liasons indossa la sua miglior faccia da culo e fa la morale a chiunque gli capiti a tiro: insegnanti, omosessuali, single.
Sensa cunissiun.

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