lunedì 27 aprile 2009

1360

No, non è un numero come un altro, sebbene sia esprimibile anche come 2^4*5*17.
Non si riferisce al 1360 dopo Cristo del calendario Gregoriano.
Non è l'anno 2113 Ab Urbe Condita.
Non è l'anno 5119-5120 del calendario ebraico.
Non è l'anno 761-762 del calendario islamico.
Non è nemmeno l'anno della Pace di Brétigny, siglata da Edoardo III d'Inghilterra e Giovanni II il Buono di Francia, che pose fine alla prima fase della Guerra dei Cent'anni.
Tutto questo perchè in questo caso 1360 è numero di una proposta di legge del 2008 che "nasce dall'esigenza di attribuire a coloro che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale un riconoscimento analogo a quello attribuito ai combattenti della guerra 1914-1918 dalla legge 18 marzo 1968, n. 263. L'istituzione dell'«Ordine del Tricolore» deve essere considerata un atto dovuto, da parte del nostro Paese, verso tutti coloro che, oltre sessanta anni fa, impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della «bontà» della loro lotta per la rinascita della Patria."
Come avrete capito, quella che ho citato è una parte della famigerata proposta di legge che equipara i combattenti partigiani ai repubblichini di Salò.
I genietti che, perdonate l'antitesi, hanno generato questo aborto, sono, in ordine alfabetico:

Giuseppe ANGELI, PdL
Lucio BARANI, PdL
Vincezo BARBA, PdL
Emerenzio BARBIERI, Pdl
Mariella BOCCIARDO, PdL
Stefano CALDORO, PdL
Carla CASTELLANI, PdL
Giuseppina CASTIELLO, PdL
Giampiero CATONE, PdL
Luigi CESARO, PdL
Carlo CICCIOLI, PdL
Paolo CORSINI, PD
Nicolò CRISTALDI, PdL
Marcello DE ANGELIS, PdL
Riccardo DE CORATO, PdL
Francesco DE LUCA, PdL
Melania DE NICHILO RIZZOLI, PdL
Aldo DI BIAGIO, PdL
Domenico DI VIRGILIO, PdL
Giovanni DIMA, PdL
Francesco DIVELLA, PdL
Giampaolo FOGLIARDI, PD
Gregorio FONTANA, PdL
Benedetto Francesco FUCCI, PdL
Vincenzo GAROFALO, PdL
Rocco GIRLANDA, PdL
Giorgio HOLZMANN, PdL
Amedeo LABOCCETTA, PdL
Carmelo LO MONTE, Movimento per le Autonomie
Giulio MARINI, PdL
Riccardo MAZZONI, PdL
Ricardo Antonio MERLO, Liberal Democratici Maie
Riccardo MIGLIORI, PdL
Franco NARDUCCI, PD
Giovanna PETRENGA, PdL
Roberto ROSSO, PdL
Luciano Mario SARDELLI, Movimento per le Autonomie
Souad SBAI, PdL
Valentino VALENTINI, PdL
Cosimo VENTUCCI, PdL
Pasquale VESSA, PdL
Marco ZACCHERA, PdL

In rosso, come avrete capito, ho evidenziato le anomalie. Possibile che Franceschini non sappia che tra i firmatari ci sono anche tre parlamentari del Partito Democratico? Ma questi signori sanno dove appongono le loro firme? Leggono prima o fanno la figura dei rincitrulliti davanti al venditore di enciclopedie porta a porta truffaldino? Se Berlusconi afferma "Non ne sapevamo niete" (ormai il delirio di onnipotenza è arrivato al punto che parla di se stesso al plurale), Franceschini che lo contesta non può fare altrettanto, soprattutto se è così facile rinfacciargli la stupidata dei suoi compagni di partito. Chi mi stupisce di più è Giorgio La Malfa però. Lo so, il suo nome non è nella lista, ma Ricardo Antonio Merlo appartiene al suo partito: come può il figlio di uno degli uomini più illustri della nostra storia recente, che era un antifascista totale ed un componente del Partito Repubblicano, accettare che una persona che lui stesso ha portato in Parlamento aderisca ad una cosa simile?
La Distopia è totale.

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