lunedì 18 ottobre 2010

GITA FUORI PORTA CON CADAVERE

C'erano una volta un ex carabiniere, una psicologa, un criminologo ed un conduttore televisivo che scommettevano su chi avesse coperto chi nell'omocidio di una quindicenne pugliese.
Non è l'incipit di una barzelletta. E' il pomeriggio di RaiDue.
L'uccisione di Sarah Scazzi sembra aver ridato vigore alle abitudini voyeuristiche della tv italiana: è vero, Bruno Vespa non ha ancora esposto il plastico del garage di casa Misseri nel salotto buono della tv italiana, ma vedrete, non tarderà.
Dopo la mamma killer Annamaria Franzoni i nuovi miti del momento sono Michele e Sabrina Misseri, un contadino che parla quasi solo pugliese stretto ed una ragazza dall'apparenza assolutamente normale.
Meglio l'erba dei vicini che i vicini di Erba, ma è ancora meglio quella che cresce intorno al pozzo in cui padre e figlia avrebbero gettato la ragazzina dopo averla strangolata e, pare, violentata. Addio anche a Chiara Poggi: il suo sorriso aperto nelle foto della laurea è stato sostituito nell'immaginario italico dallo sguardo timido della ragazzina bionda scomparsa a fine agosto.
In questi giorni Avetrana, settemila anime tra le province di Taranto, Brindisi e Lecce, è l'ombelico del mondo. Pare che altri piccoli comuni abbiano indetto gare d'appalto per omicidi di risonanza nazionale, così, per avere un'attrazione turistica. Non solo perché numerosi giornalisti bivaccano nei dintorni alla ricerca del minimo morboso particolare da riferire ai pubblici di tutte le ore, ma anche per le centinaia, ripeto, cen-ti-na-ia di curiosi che non vedevano l'ora di precipitarsi lì.
Perchè il caso di Sarah è un'altra cosa.
Altro che Annamaria, mamma depressa, altro che Rosa e Olindo, che volevano solo un po' di silenzio, altro che Alberto Stasi, che si diceva fosse stato colto dalla fidanzata a cliccare pedopornografia su Internet.
Qui c'è l'intrigo amoroso con Ivano, il ragazzo conteso dalle due cugine. Come si possono trascurare poi la suspence della saga familiare, l'avventura della presunta fuga, la talpa che ha pubblicato su Facebook le foto del cadavere e, soprattutto, la crudeltà nell'esecuzione dell'omicidio, degna di un Dario Argento in grande spolvero?
"Abbiamo portato i bambini a fare una gita", dichiara un papà.
"Siamo venute a vedere la casa... sì... e cerchiamo indizi!". L'aspirante Miss Marple ha un sorriso estatico ("Oh-Madonna-sono-in-tv!") ed uno sguardo così ebete che lascia intendere che non capirebbe che il marito la tradisce nemmeno se lo beccasse a letto con un'altra.
Tutti novelli Sherlock Holmes, questi italiani.
Tutti interessati alla povera Sarah, tutti pregni di umanità, tutti immedesimati in mamma Concetta, tutti contro il mostro Misseri che crolla come Raskol'nikov davanti agli inquirenti, tutti contro Sabrina, cavalcando l'onda dell'inchiesta in corso.
Sono gli stessi italiani che vedono una donna per terra in una stazione della metro e non solo non si chinano a soccorrerla, ma la schivano, e non chiamano nemmeno il 118. Sono gli stessi che vedono pestare a sangue un tassista, non in piena notte, ma all'ora di pranzo, e a malapena, nella discrezione fornita dalle tapparelle, sussurrano nella cornetta "C'è a terra un uomo privo di vita in largo Caccia Dominioni". Voyeurs, appunto. Guardare e non toccare, spiare e non intervenire.
La tv e i guardoni si alimentano a vicenda: la domanda crea l'offerta, l'offerta crea la domanda. D'altronde, se hai settant'anni e nient'altro da fare, perché non trascorrere il pomeriggio con Milo Infante o con Barbara D'Urso? Perchè un produttore televisivo non dovrebbe spremere fino all'ultima goccia di share un caso del genere? Chissà quando gli ricapita una morte simile. Non ci sono più gli Alfredini Rampi d'una volta, bisogna ingegnarsi, fare dirette inutili dalle Procure anche quando non sta succedendo proprio niente, intervistare un pasticciere di Mottola solo perché una volta, un bel pezzo prima del delitto, ha chattato con Sarah, rivedere fotogramma per fotogramma le dichiarazioni di Sabrina alla stampa.
L'Italia ha problemi enormi, ma il debito pubblico e la legge elettorale non alimentano la depravazione di chi si nutre della disperazione altrui per dimenticare la pochezza della propria esistenza. Pertanto via la Gabanelli, e vai con Avetrana.
Sino al prossimo omicidio.


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